colle orecchie all’erta, che c’è il nemico davanti e da
un momento all’altro può capitarci addosso; e dopo
tutta una notte che s’è stati là, si ritorna al campo del
reggimento, e non ci si trova da levarsi la lame, e non
c’è posto per dormire, o bisogna sdraiarsi sul fango o
sui sassi o sull’erba bagnata; eh allora sì che la è una
dura vita! Adesso è niente. Eppure anche quella vita
tutta fatiche, tutta stenti, tutta pericoli, i bravi soldati
la fanno di buon animo, e non si lamentano mai, e
quando possono dormire, bene; quando non possono,
pazienza; quando c’è il pane, viva il pane; quando non
ce n’è, si digiuna, e alla buon’ora, e non ci si fa del
cattivo sangue per questo. E sai perchè? Perchè si vive
fra amici, fra bravi camerata, e si sa di fare il proprio
dovere, si sa di fare i soldati per difendere il paese dove
s’è nati e cresciuti, dove s’ha la famiglia, la casa, gli
amici e.... l’amorosa, tutto ciò che abbiamo di più caro
e di più sacro a questo mondo; capisci? E la coscienza
di fare il proprio dovere basta, vedi, ai bravi soldati;
oh se basta! Guarda un po’ quanti soldati han tratto
fuor dal fiume, — laggiù dalla parte dove si fanno i bagni
d’estate, — dei poveri disgraziati che stavan per
annegare! Ebbene, quei soldati che si son messi al rischio
di morire per salvar la vita a gente che non conoscevano
nemmeno, che cosa hanno avuto in premio?
Nulla; cioè molto: la gratitudine dei salvati, e la coscienza
della loro bella azione, e questo è tutto per un
galantuomo. E i soldati che dan la caccia ai briganti?
Ogni giorno ce ne muor uno; chi lo sa ch’ei sia morto?
chi lo ricorda il suo nome, fuor della gente di casa sua?
Eppure i soldati ci stan volentieri su quelle montagne,
in quei boschi, in quei burroni, a menar la maledetta
vita che menano; e perchè? Perchè sanno di fare il loro
dovere. E i carabinieri, poveri soldati anch’essi, che