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il più bel giorno della vita. |
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silenzio e in quella solitudine si farà più viva e profonda
la tenerezza dei vostri colloqui melanconici, e ad ogni
lampo e a ogni tuono vi stringerete in un abbraccio più
forte, e parlerete più sommesso e più dolce. E le lunghe
sere d’inverno passate fra voi due soli, quieti, sereni,
ora discorrendo delle vostre faccenduole domestiche,
ora celiando e ridendo con ingenuo e spensierato
abbandono, ora evocando i cari ricordi del tempo in cui
non vi parlavate ancora: — Che cosa dicesti fra te quella
volta? Che cosa pensasti di me quel giorno? — E
quelle sere felici in cui, essendo soli, sentirete di non
esser più soli, e vi parrà che qualcuno v’ascolti e vi
guardi, e proverete per la vostra compagna un sentimento
di affetto più delicato e geloso, e a certi suoi moti
di sorpresa, a certi turbamenti improvvisi, tratterrete il
respiro e interrogherete il suo sguardo, e al rasserenarsi
del suo viso palpiterete di gioia e le aprirete le
braccia. E quelle notti in cui, destandovi, sentirete alitare
e muoversi vicino al vostro capo una creaturina inquieta,
e la sua piccola mano cercare il vostro viso, e una
vocina lamentevole chiamarvi padre, e due tenere braccia
ricingervi il collo. E quelle tante volte che il vostro sentimento
di gratitudine per quella dolce compagna, che
vi sta sempre al fianco, che vive per voi, che non ha
altro bene che voi, che è felice delle vostre gioie, e
trema dei vostri dolori, e vi consola, e v’inspira la rassegnazione,
e v’infonde il coraggio, e vi fa amare il
lavoro, la casa, la pace, la virtù; e soffrendo e pregando
esercita con amoroso entusiasmo il suo santo ministerio
di madre, e insegna ai vostri figliuoli ad adorarvi,
e vi prepara una vecchiezza riposata e serena,
dopo aver beata la vostra gioventù di tutto il fuoco della
sua bell’anima vergine, appassionata e credente; quelle
tante volte, dico, che il vostro sentimento di gratitudine