Pagina:De Amicis - Ricordi di Parigi, Treves, Milano 1879.djvu/115

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112 ricordi di parigi.


quei palpiti d’amor di patria con un’espansione d’affetto che abbraccia il mondo. Gli altri quadri danesi son paesaggi che rendono effetti pallidi di sole sopra campagne nevose, su parchi e su castelli feudali, e su grandi boschi, e scene intime di costumi, sentite ingenuamente e rese con fedeltà scrupolosa, che lasciano nella memoria mille immagini di volti, di atteggiamenti, di oggetti, di faccende, come farebbe il soggiorno d’un mese in Danimarca. E di qui riesco, quasi senza avvedermene, nelle sale dell’Olanda, dinanzi a una pittura che par velata dai vapori delle grandi pianure allagate, e vedo infatti vagamente, come a traverso un velo, i poveri e gli infermi dell’Israels, il pittore della sventura; le belle marine del Mesdag, i polders del Gabriel, i gatti di Enrichetta Ronner, e cento altri quadri grigi, foschi, umidi, di cattivo umore, fra i quali cerco inutilmente un raggio della luce miracolosa del Rembrandt o un riflesso del grande riso irresistibile dello Steen. Ultima è la vasta sala della Ger-