Pagina:De Amicis - Spagna, Barbera, Firenze, 1873.djvu/187

Da Wikisource.

madrid. 181


assalisse. I capeadores lo tirarono destramente da quel lato: il toro, visto il primo cavallo, gli si slanciò contro a capo basso. Ma questa volta il suo assalto andò fallito; la lancia del picador gli si confisse nella spalla, e resistette; il toro s'ostinò, ponzò, fece impeto con tutta la sua mole; ma invano; il picador tenne duro, il toro dette indietro, il cavallo fu salvo, e uno scoppio fragoroso d'applausi salutò il salvatore. L'altro picador fu meno fortunato: il toro lo assalì, egli non riuscì a piantar la lancia, il corno formidabile penetrò nel ventre del cavallo colla rapidità d'una spada, si dibattè nella ferita, si ritrasse: gli intestini del povero animale caddero e rimasero sospesi dondolando come un sacco quasi fino a terra; il picador rimase in sella. Qui si vide un'orrenda cosa. Invece di scendere, il picador, visto che la ferita non era mortale, diè una spronata e s'andò ad appostare da un'altra parte per aspettare un secondo assalto: il cavallo attraversò l'Arena con le viscere fuor del corpo, che gli battevan nelle gambe e gl'intralciavano il passo; il toro l'inseguì per qualche momento, e si fermò. In quel punto s'udì uno squillo di tromba: era il segnale che i picadores dovevano ritirarsi, s'aperse una porta, se n'andarono l'un dopo l'altro al galoppo; rimasero due cavalli morti, e qua e là guazzi e righe di sangue, che due chulos copriron di terra.

Dopo i picadores vengono i banderilleros. Pei profani è la parte dello spettacolo, perchè meno cruenta, più dilettevole. Le banderillas sono frecciuole lunghe