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madrid. 205

All'alba tuona il cannone, e in tutte le chiese parrocchiali di Madrid, e dinanzi a un altare eretto accanto al Monumento si comincia a celebrar messe, e si seguita fino a sera. La ceremonia consiste in una solenne processione che parte per lo più dalle vicinanze del palazzo reale, va a sentire un sermone nella chiesa di Sant'Isidoro, dove giacquero sepolte fino al 1840 le ossa del morti; e poi si reca al Monumento a sentire la messa.

In tutte le strade per le quali dovea passare la processione erano schierati i battaglioni dei volontari, i reggimenti di fanteria, gli squadroni di corazzieri, le guardie civili a piedi, le artiglierie, i cadetti; da ogni parte suonavan trombe, tamburi, bande; si vedeva da lontano, al di sopra della folla, un viavai continuo di cappelli di generali, di pennacchi d'aiutanti, di bandiere, di spade; accorrevano da tutte le strade le carrozze del Senato e delle Cortes, grandi come carri trionfali, dorate fin nelle ruote, listate di velluto e di seta, sopraccariche di frangie e di fiocchi, e tirate da superbi cavalli impennacchiati. Le finestre di tutte le case erano ornate di arazzi e di fiori; tutto il popolo di Madrid era in moto.

Vidi passare la processione per la strada d'Alcalà. Venivano innanzi i cacciatori della milizia cittadina a cavallo; poi i ragazzi di tutti i collegi, di tutti gli asili, di tutti gli ospizi di Madrid, a due a due, migliaia; poi gl'invalidi dell'esercito, quali con le stampelle, quali con la testa fasciata, alcuni