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Pagina:De Amicis - Spagna, Barbera, Firenze, 1873.djvu/23

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barcellona. 17


Dentro la città, dopo visto la Cattedrale, non restano a vedere altri grandi monumenti. Nella piazza della Costituzione, son due palazzi chiamati Casa de la Deputacion e casa Concistorial, il primo del decimosesto secolo, l’altro del decimoquarto, i quali conservano ancora qualche parte degna di nota; l’uno la porta, l’altro il cortile; dall’uno dei lati della Casa de la Deputacion una ricca facciata gotica della cappella di San Giorgio. V’è un palazzo dell’Inquisizione, con un angusto cortile, e finestrine dalle grosse inferriate, e porticine segrete; ma è quasi interamente rifatto sull’antico. Rimangono alcune enormi colonne romane, nella strada del Paradiso, perdute in mezzo a case moderne, circondate di scale tortuose e di oscure stanzuccie. Non c’è altra cosa che richiami l’attenzione d’un artista. In compenso, fontane con colonne rostrali, piramidi, statue; viali fiancheggiati di ville, di giardini, di caffè, d’alberghi; un circo di tori capace di diecimila spettatori; un borgo che si stende su un braccio di terra che chiude il porto, costrutto colla simmetria d’una scacchiera, e popolato da diecimila marinai; molte biblioteche, un museo d’istoria naturale ricchissimo, e un archivio che è uno dei più vasti empori di documenti storici dal secolo IX ai tempi nostri, cioè dai primi Conti di Catalogna alla guerra d’indipendenza.


Fuor della città, una delle cose più notevoli è il Cimitero, a una mezz’ora di carrozza dalle porte,


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