Pagina:De Amicis - Spagna, Barbera, Firenze, 1873.djvu/387

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cadice. 381


sulla sommità d'una montagna tagliata a picco da tutte le parti. Inoltre, le case hanno un gran numero di finestre, e ogni finestra è munita, come a Burgos, d'una specie di vetrina sporgente che s'appoggia su quella della finestra di sopra e sorregge quella della finestra di sotto; così che in molte strade le case sono completamente coperte di vetro, e si vede appena qualche tratto di muro, e par di passare in un corridoio d'un immenso Museo. Qua e là, fra una casa e l'altra, sporgono i rami eleganti d'una palma; in ogni piazza v'è un mucchio lussureggiante di verzura; su tutte le finestre ciuffi d'erbe e ciocche di fiori.

In verità, io ero ben lontano dall'immaginare che fosse così gaia e ridente questa terribile e sventurata Cadice, arsa dagl'Inglesi nel secolo decimosesto, bombardata sulla fine del decimottavo, devastata dalla peste, e poi ospite delle flotte di Trafalgar, sede della giunta rivoluzionaria durante la guerra dell'Indipendenza, teatro di stragi orrende nella rivoluzione del 1820, bersaglio delle bombe francesi nel 1823, e antesignana della rivoluzione che sbalzò dal trono i Borboni, e sempre inquieta e turbolenta e prima fra tutte a lanciare il grido della battaglia. Di tante vicende e di tante lotte non restano che palle di cannone confitte nei muri, poichè su tutte le altre traccie della distruzione è passato l'inesorabile pennello, che copre d'un velo bianco ogni vergogna. E come delle guerre nuovissime, così non vi rimane traccia nè dei Fenici che la fonda-