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Pagina:De Amicis - Spagna, Barbera, Firenze, 1873.djvu/389

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cadice. 383


le città di Puerto real e di Puerto Santa Maria e villaggi e chiese e ville; e spazia nel porto e sull'oceano e pel bellissimo cielo che gareggia col mare di limpidezza e di luce.

Io non potevo saziarmi di guardare quella strana città. A socchiuder gli occhi, appariva come coperta d'un immenso lenzuolo. Ogni casa sembra costrutta ad uso di osservatorio astronomico. Tutta la popolazione, in caso che il mare inondasse la città, come ne' tempi antichi, si potrebbe raccogliere nelle terrazze e starci, salvo la paura, a tutt'agio. Mi fu detto che, pochi anni sono, in occasione di non so che eclissi, in pieno giorno, si vide questo spettacolo. I settantamila abitanti di Cadice saliron tutti sulle terrazze per osservare il fenomeno. La città, di tutta bianca, era diventata di mille colori; ogni terrazza era gremita di teste; si vedeva con un colpo d'occhio, quartiere per quartiere, tutta la popolazione; un mormorío sordo e diffuso si elevava al cielo come il muggito del mare, e un movimento immenso di braccia, di ventagli, di canocchiali rivolti in alto faceva parere che si aspettasse la discesa di qualche angelo dalla sfera del sole. Al momento fissato, si fece un silenzio profondo; appena cessato il fenomeno, tutta la popolazione mandò un grido che parve uno scoppio di tuono; e pochi momenti dopo, la città riapparve bianca.

Sceso dalla torre, visitai la cattedrale, vasto edifizio di marmo, del secolo decimosesto, non certo paragonabile alle cattedrali di Burgos e di Toledo, ma