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446 granata.


per questa idea, e l’idea non c’era! I re cattolici dovevano ben essere sepolti a Granata, dove combatterono l’ultima gran guerra cavalleresca del medio evo, e dove diedero a Cristoforo Colombo l’incarico di armare le navi che lo condussero al nuovo mondo! Corsi, più che non andai, alla Cappella reale, preceduto dal cicerone zoppicante; un vecchio sacrestano ci aperse la porta della sacristia, e prima di lasciarmi entrare a veder le tombe, mi condusse davanti a una specie d’armadio a vetri, ripieno di oggetti preziosi, e mi disse:

"Lei saprà che Isabella la Cattolica per fornire a Cristoforo Colombo il denaro che gli occorreva ad armare le navi per il suo viaggio, non sapendo dove trovarne, perchè le casse dello Stato eran vuote, mise in pegno le sue gioie."

"Sì; ebbene?" domandai con impeto, e prevedendo la risposta, mi sentivo battere il cuore.

"Ebbene," rispose il sacrestano; "la scatola nella quale la Regina chiuse le sue gioie per farle impegnare, è questa."

E così dicendo aperse l’armadio, prese la scatola e me la porse.

Oh! dicano un po’ quello che vogliono gli uomini forti; per me, quelle son cose che mi fanno tremare e piangere! Ho toccata la scatola che contenne i tesori pei quali Colombo potè scoprire l’America! Ogni volta che ripeto queste parole, il sangue mi si rimescola! E soggiungo: — L’ho toccata con queste mani, — e mi guardo le mani.