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l'oceano azzurro 273

luta dell’un per l’altro, anche davanti a quel pericolo sconosciuto da cui poteva uscire la morte. S’erano detti a vicenda con gli occhi: — Io so che non t’importerebbe nulla di perdermi, tu sai che perderei te con lo stesso cuore. — Dopo di che la signora si staccò dal parapetto, e il marito guardò altrove. Questo sarebbe stato il loro addio, se una disgrazia li avesse divisi per sempre. Ma che cosa era accaduto tra loro perchè nello stesso tempo s’odiassero a quel segno e rimanessero uniti? Sempre mi ritornava alla mente, a mio malgrado, questa domanda. E pensai che ci dovessero essere dei figliuoli di mezzo, che li costringessero a stare insieme; o un figlio unico, che in casi simili è un legame più forte che parecchi. Nessuno a bordo li conosceva. Quel continuo sorriso forzato, e quasi tremante, di lei, ispirava a tutti una certa ripugnanza, benchè essa, indovinando quel sentimento, si sforzasse di vincerlo, cercando di dare al suo viso e alla sua voce un’espressione di bontà e di tristezza, come se fosse addolorata, ma rassegnata ai falsi giudizi. Egli parlava con pochissimi. Pareva impacciato con la gente, come tutti quelli che sanno che la loro infelicità è manifesta, e si vergognano o si sentono offesi della pietà che essa

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