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vita sociale e sue gerarchie 119

ogni altro sentimento. Unica eccezione era costituita dai cardinali appartenenti a famiglie italiane, anzi romane, se di elevata condizione.

Quell’organizzazione sociale non lasciava di offrire apparenti vantaggi economici. Tutto vi era equilibrato con norme fisse e aprioristiche. Agl’impieghi si seguitò a pervenire per eredità, come vi si penetra anche oggi nella gerarchia ecclesiastica; e il filecommesso era sempre la garanzia patrimoniale del patriziato. La borghesia e il ceto popolare avevano innanzi a sè due termini, che non era consentito di superare: il maggiorasco con tutte le sue conseguenze nella vita sociale, e l’immenso patrimonio della Chiesa. L’uno e l’altro costituivano quella, che fu detta manomorta, e che rappresentava per Roma e Comarca quattro quinti della proprietà territoriale. Se il senso della gerarchia era dunque penetrato nel temperamento della razza, era pur divenuto il risultato fatale di una situazione, che non somigliava a nessun’altra nel mondo.

A rendere più spiccata la differenza fra il patriziato e la borghesia, concorreva la diversità di educazione. Non è già che le tendenze fra gl’indigeni di ogni ceto fossero diverse, anzi erano identiche, soprattutto nelle manifestazioni della intima vita domestica, ma per effetto dell’incrociamento del sangue, l’aristocrazia aveva molto corrette le abitudini sue; per cui il grado di educazione fra la nobiltà e la borghesia, divenuto non sostanzialmente diverso fra gli uomini, restò affatto diverso fra le donne. Ad una giovine principessa inglese o francese, tedesca o americana, adusata a tutte le raffinatezze della sua razza, all’avito suo fasto e ad una compostezza austeramente signorile, nessuna consuetudine era possibile con modeste borghesi, sfoggianti nelle loro passeggiate ricchezza di vesti e di gioie, e magnificanti i loro agi e grandezze, e insensibili alle seduzioni dell’arte e della cultura. Se non esisteva odio di classe, perchè ciascuno accettava di buon grado la propria parte, v’era però un baratro di distanza morale; e poi era così, e non poteva essere altrimenti. La vita della borghesia trascorreva piacevolmente. Compagnie allegre di conviti, nei quali non si lesinava sui conti e si ripartiva la spesa per teste, onde venne in tutta Italia il motto: alla romana, per significare che ciascuno pagava per sè: libera