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pio ix, antonelli, e il domma dell’immacolata | 143 |
poche settimane. Alla calcografia camerale, negli studi degli artisti, negli ospizi, appariva spesso, come ho detto, inaspettato. Il 28 gennaio del 1854 andò a vedere la grande statua in creta del Bolivar, che Adamo Tadolini aveva modellata nel suo studio in via del Babuino; e un altro giorno, andando all’ospizio di San Michele, con gentile pensiero, volle seco il padre Roothaan, per completargli il gaudio di essere stato in quel dì pubblicato il decreto di martirio di un gesuita, morto nel Giappone. Osservò minutamente, compiacendosene, la mostra di belle arti, e premiò di sua mano gli alunni, ai quali rivolse graziose parole, congratulandosi col cardinal Tosti dei progressi dell’istituto.
Ricorrendo il 12 aprile 1855 l’anniversario del suo ritorno in Roma, volle festeggiarlo în campagna. Accompagnato dai cardinali Antonelli, Patrizi e d’Andrea, dopo aver visitate la basilica Alessandrina e le catacombe, a sette miglia da Roma, si recò a Sant’Agnese, dov’era fissato il pranzo nel chiostro dei canonici lateranensi. Sedettero alla sua mensa tutt’i personaggi, che avevano fatto parte del suo corteo, fra i quali gli arcivescovi di Vienna e di Dublino, il vescovo di Verona, il generale Hoyos, comandante la divisione austriaca di Ancona, e il generale francese De Montreal, comandante del corpo di spedizione. Lieto fu il convito, e il Papa di umore giocondo più del solito. Terminato il pranzo, ammise al bacio del piede gli alunni del collegio di Propaganda nella sala terrena, a destra del cortile della canonica; ampia sala, ma non così capace da contenere tante persone. Ed ecco che, mentre dura quella cerimonia, si spezza la trave maestra, che reggeva il pavimento, e tutti son travolti, con grande fracasso, nel piano di sotto. Erano 130 persone, che caddero l’una sull’altra fra le macerie, e, miracolo davvero, tutti se la cavarono senz’altro danno, che qualche lieve contusione. Rifatti dalla paura, poterono via via sgusciar fuori, e scender poi tutti in chiesa, dove Pio IX, in rendimento di grazie per lo scampato pericolo, intuonò il Te Deum, dopo il quale monsignor Tizzani, che fu tra i caduti, dette la benedizione col sacramento. La voce del disastro corse subito a Roma, e il Papa al ritorno fu incontrato sulla via Nomentana da una folla plaudente, e dalle autorità più sollecite.