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primi mesi del 1859 a roma — condizioni generali dello stato 321

burg, e il principe d’Assia. Al ballo del Goyon l’elemento romano fu piuttosto scarso. Il comandante del corpo di occupazione, tipo antipatico personalmente, e subdolo politicamente, non era riuscito a crearsi degli amici neppure nell’aristocrazia ortodossa: due mesi prima, il giorno di capo d’anno, portando gli augurii al Papa era uscito in queste ampollose parole: «Nel contemplare la maestà del vostro trono vi ammiriamo Re». L’asprezza del suo contegno verso la borghesia era inspirata in parte da zelo clericale, e in parte da burbanza soldatesca.

Al palazzo di Spagna Maria Cristina aveva aperto una vera corte. L’ex Regina contava trentatre anni. Non bella, ma piacente, non ritraeva il tipo adiposo di sua madre e delle sue sorelle, la granduchessa di Toscana e l’imperatrice del Brasile. Era rimasta giovanissima vedova del re Ferdinando VII, il quale aveva 22 anni più di lei, e morì di malattia misteriosa. Il Re le lasciò un’enorme sostanza, ch’ella, per il suo spirito munifico, aveva notevolmente ridotta, durante gli agitati anni della reggenza. Dal suo secondo matrimonio con Ferdinando Mufioz, che fu riconosciuto non prima del 1844, ebbe parecchi figliuoli, tra i quali donna Maria Milagros, che aveva sposato a venti anni, al castello della Malmaison, il gennaio 1856, il principe Filippo del Drago. La Regina acquistò per questa sua figlia il palazzo di casa Albani, in via Quattro Fontane, e venne a passare a Roma i due inverni del 1858 e 1859. Ella si affermava sovrana in tutto. Delle due figlie del primo letto, Isabella regnava in Ispagna; e perciò ella, già Regina e madre di Regina, figlia e sorella di Re, fu considerata come sovrana regnante, ed ebbe in Roma ogni sorta di onori. La sua dama di onore era la contessa di Cavalquinto, di maestosa bellezza. Pio IX andò, in gran treno di lusso, a visitare l’augusta signora; e ambasciatori, cardinali e signori dell’aristocrazia frequentavano il palazzo di Spagna, dove la Regina dette un primo gran ballo in costume, nel carnevale del 1858, e ne die’ due altri, il 2 e il 6 marzo 1859, i cui inviti erano così fatti:

Le Gentilhomme de la Chambre de S. M. Catholique de service auprès de S. M. la Reine Marie Christine a l’honneur de prévenir + QU .... invité de la part de S. M. à venir passer la soirée: au Palais d’Espagne ..... Mercredi.... à..... heures.