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richiamo del baraguay - nuove tasse 37

Il principe presidente credè più utile separare le funzioni di generale in capo da quelle di ambasciatore, e nominò a tale ufficio il conte Alfonso De Rayneval, che giunse nel mese stesso e alloggiò al palazzo Colonna. Il Gemeau, nuovo comandante in capo, alloggiava al palazzo De Lozzano a San Carlo. L’uno e l’altro avevano più equilibrio dei loro predecessori, e presto aprirono i saloni a balli e a conviti. La contessa De Rayneval, simpatica signora, entrò nella società romana. Il marito si occupava anche di scienze naturali e di geologia, e strinse amicizia col Ponzi, l’illustre geologo, professore alla Sapienza. Era però uno spirito falso; e mentre ostentava liberalismo, era clericale e ateo, e ostile al risorgimento italiano, come si rivelò più tardi. Egli aveva un fratello cappellano a San Luigi dei francesi. Il Gemeau era più schietto, di certo più simpatico e assai diverso dal Baraguay. I suoi ricevimenti, molto signorili, erano resi preziosi dalle sue figlie, bellissime, e nel fiore degli anni; e quelli del De Rayneval, dalle seducenti cortesie della contessa.


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Caduta la repubblica, partirono con Garibaldi i suoi volontari, ma i corpi, che formavano l’esercito regolare e permanente, invitati da lui a seguirlo, ricusarono. Il generale Oudinot, con l’ordre général del 14 luglio, li considerò come truppe alleate, e vi mise a capo il generale Levaillant, comandante la prima divisione francese. Eran circa ottomila uomini di varie armi, fantaccini la maggior parte, i quali si erano battuti a Vicenza contro gli austriaci, a Palestrina e a Velletri contro i napoletani, e al Gianicolo contro i francesi. Ai cardinali del triumvirato non parve bastevole prova di fedeltà il rifiuto di seguir Garibaldi, per cui se quelle milizie non furono sciolte, si venne via via rifacendole con nuovi arrolamenti, mutandone i capi, e applicando a tutta l’ufficialità la disposizione del disconoscimento dei gradi, acquistati dopo il 16 novembre, per cui si videro capitani tornar sottotenenti, e i tenenti, cadetti o sergenti. Ricordo, tra gli altri, Fortunato Rivalta, che da tenente fu retrocesso a cadetto; e che, come capo dello stato maggiore,