Pagina:De Gubernatis Galateo insegnato alle fanciulle.djvu/81

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tra parte, e metti il fazzoletto alla bocca. Non cacciare le dita nel naso; nello spurgarti non far fracasso come se suonassi la tromba, nè guardar dopo nel fazzoletto. Il far visacci, sporgere la lingua, zufolare, e additar cose schife, o far sentire odori fetidi, il digrignare i denti e far scricchiolare ferri o pietre in modo aspro, sono atti da villano. In casa altrui non toccare le cose che stimolano la tua curiosità.

Serbati in mente questi consigli. Vizio è la pratica abituale di atti cattivi. Difetto è il mancare di qualità buone. Ridicolo è il mancare di convenienze. Certe sottili esigenze della società variano secondo i paesi e i tempi, e trovansi descritte in libri che si chiamano galatei. Si può ignorarle senza essere cattivi, ma ciò vi farebbe passare per male allevati, darebbe sinistro concetto di voi, ed offenderebbe i sensi o l’immaginazione degli altri. Son come gli spiccioli del denaro, che ciascuno ha poco valore intrinseco, ma divengono importanti per l’accumularsi e pel frequente uso. È dunque opportuno il saperle. A tal fine quando entrate in società, mettete occhio a quel che fanno le persone a modo, e imitatele.

L’inciviltà nasce per lo più da egoismo, che ci fa badare ai nostri propri gusti, e operare come non ci fossero altri a cui i nostri atti possano recare o dispiacere o danno. Siamo due uomini e una donna. Da un pesco cogliamo due frutti. Se guardo solo alla mia gola, comincio