Pagina:De Joinville, Galvani - La sesta crociata - 1872.djvu/103

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parte seconda. 39


Capitolo IV.

Della gran Corte che ’l Re bandì a Salmuro, poi della fellonia del Conte della Marca, e come questi ne fu punito.


Ora ritorneremo a nostro proposito e materia, e diremo che, appresso queste cose, il Re tenne una gran corte e magione aperta a Salmur in Angiò, e ciò ch’io ne dirò sarà di tutta verità per ciò ch’io vi era. E ben vi certifico che ciò fu la più impareggiabile cosa ch’io vedessi anche, e la più adorna ed apprestata. Alla tavola del Re mangiavano il Conte di Poitieri, cui egli avea fatto novellamente Cavaliere il giorno di Santo Giovanni che non ha guari era passato, il Conte Giovanni di Dreux ch’egli avea fatto altresì Cavaliere novello, il Conte della Marca e il Conte Piero di Brettagna. E ad un’altra tavola davanti il Re all’indiritto del Conte di Dreux, mangiava il Re di Navarra che molto era parato ed adorno di drappi d’oro in cotta e mantello, la cintura, il fermaglio e la corona d’oro fino, davanti il quale io trinciava. Davanti il Re San Luigi servivano del mangiare il Conte d’Artois e suo fratello, ed il buon Conte di Soissone, il quale trinciava del coltello: e per la tavola del Re guardare erano Messere Umberto di Belgioco, che poi fu Connestabile di Francia, e Messer Onorato di Coucy, e Messer Arcimbaldo di Borbone. E ci avea dietro questi tre Baroni ben trenta de’ loro Cavalieri in cotte di drappo di seta per buona guardia, e dietro questi Cavalieri ci avea gran quan-