Pagina:De Joinville, Galvani - La sesta crociata - 1872.djvu/107

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parte seconda. 43

cora gli bastava la vita. Sul che, durando il discordio di quelle Dame, di tratto il Signore operò in lui e gli donò la parola. E questa fu per dimandare che gli si apportasse la Croce, il che fu fatto. Or quando la buona Dama sua Madre seppe ch’egli avea ricovrato la parola, ella n’ebbe gioia sì grande che più non potea essere, ma quando, accorsa, il vide crociato, ne venne a meno così come s’ella l’avesse veduto morto1.

E in quel tanto che ’l buon Re si crociò, si crociarono anche Roberto Conte d’Artois, Alfonso Conte di Portieri, Carlo Conte d’Angiò che fu dappoi Re di Cicilia, i quali tutti tre erano fratelli del Re, ed Ugo Duca di Borgogna, Guglielmo Conte di Fiandra, suo fratello Guidone che poi non ha guari morì a Compiègne; il valente Conte Ugo di San Polo, Messer Gualtieri suo nipote, lo quale molto bene si portò oltre mare, ed avrebbe molto valuto, se avesse vissuto lungamente. Altresì fecero il Conte della Marca, di cui non ha guari parlammo, e Messere Ugo il Bruno e suo figliuolo il Conte di Salebruche, Messer Gualberto d’Aspromonte e’ suoi fratelli. Nella compagnia del quale io Giovanni di Gionville, per ciò che eravamo cugini, passai il mare in una piccola nave che noi allogammo. Noi eravamo in tutto venti Cavalieri, de’ quali di sua parte egli era il decimo, ed io il decimo di mia parte, e fu ciò appresso Pasqua l’anno di grazia 1248. Ma avanti la mia partenza io mandai a’ miei

  1. La malattia del Re vien riferita all'anno 1243. I preparativi della Crociala durarono poi per più anni.