Pagina:De Joinville, Galvani - La sesta crociata - 1872.djvu/135

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parte seconda. 71

domandò qual via egli doveva prendere o ad Alessandria o a Babilonia. Il Conte Piero di Brettagna col più degli altri Baroni furono d’opinione che ’l Re movesse ad Alessandria, perciò che davanti la cittade avea porto buono ad arrivarvi navi e battelli per vittovagliar l’oste. Ma a questa opinione fu contrario il Conte d’Artese, e disse che già non andrebbe egli ad Alessandria innanzi che non si fusse stati in Babilonia, la quale era capo di tutto il Reame d’Egitto1. E diceva per sue ragioni, che chi volea uccidere il serpente gli dovea schiacciar il capo tutto primiero. Ed a questo consiglio si tenne il Re e lasciò l’altra opinione.

All’entrata dell’Avvento2 si partì dunque il Re e tutta sua oste per andare a Babilonia, siccome il Conte d’Artese avea consigliato. E nella via assai presso di Damiata trovammo uno fiume che usciva della grande riviera, e fu avvisato che ’l Re soggiornerebbe là uno giorno tanto che s’istopperebbe lo detto fiume a fine che si potesse trapassare. E fue la cosa fatta assai agiatamente, perchè si rinturò il detto fiume a raso a raso della grande riviera, per tal maniera che l’acqua non alzando punto da nissun lato si potè passar oltre a grand’agio. Or che fece il Soldano? Egli inviò inverso

  1. Si legge nell’Itinerario Gerosolimitano: — Haec Babilonia non est illa quae fuit secus fluvium Chobar, sed dicitur Babylonia Ægypti, quae parvo dividitur intervallo a Chayro. Itaque non duas faciunt civitates, sed unam cujus pars altera dicitur Chayrum, altera Babilonia, et ipsa tota, nomine composito, Chayrum — Babilonia appellatur. — Et creditur quod olim fuerit nuncupata Memphis, deinde Babilonia, et tandem Chayrum
  2. Nel Decembre del 1249.