Pagina:De Joinville, Galvani - La sesta crociata - 1872.djvu/61

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lezione preliminare. lxi

germana loro nozione, dipende ancor quella di molte nostre voci tuttavia controverse nella origine, e per conseguenza nella rispettiva loro più vera significazione. Ma stimando di essermi per ora adoperato bastevolmente intorno la utilità di codeste indagini grammaticali ed istoriche, per invogliar pure i miei connazionali allo studio dell’antico francese, tenterò ancora un altro modo, e poi con esso imporrò fine alla mia lezione.

Vorrei cioè persuader loro coll’inducevole argomento degli esempii che questo istesso francese antico, non solo può giovare agli etnografi ed ai filologi, ma può aprire a tutti i nostri scrittori una miniera inesausta di bellezze italiane, le quali essendo da prima comuni alle lingue cognate, ora si sono andate od intralasciando o rimutando così da non aver più libero corso in ammendue le favelle. Vorrei insomma ch’essi stimassero come quella fortuna istessa degl’idiomi, la quale li scompagnò in seguito e li mandò per vie diverse alla gloria, così che lo imitarsi al presente scambievole sarebbe in loro un voler perdere la bellezza individuale acquistata; com’io diceva quell’istessa Fortuna, considerata nel buio del Medio-Evo, ci durò invece ad autorevole testimonio che tanti popoli antichi quanti erano intorno al mille dalle correnti del Reno al flutto che flagella Calpe e Pachimo poteano ben dirsi fratelli, stretti siccom’erano dal potente vincolo del neolatino, elargito loro da Roma, perchè prima v’imparassero a riverire il temuto nome degli Au-