Pagina:De Joinville, Galvani - La sesta crociata - 1872.djvu/92

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28 la sesta crociata.

duolo ne è stato fatto e menato in questo mondo, ed ora se ne mena gran gioia in paradiso di coloro che, a gloria della Croce, hanno saputo acquistarlo.

Egli fu coronato la prima domenica di Avvento1 della cui Domenica la Messa si comincia a queste parole: Ad te levavi animam meam, il che vale a dire: Bel Sire Iddio, io ho levato mia anima e mio cuore in verso te, e in te mi fido. Nelle quali parole aveva il buon Re gran fidanza, in dicendole di sè, e ciò per lo carico grande ch’elli veniva a prendere. Egli ebbe in Dio molto gran fidanza dall’infanzia sua sino alla morte; perchè alla fine de’ suoi ultimi dì sempre invocava Dio i suoi Santi e Sante, e specialmente aveva egli per intercessori Monsignore San Iacopo, e Madama Santa Genevieva. Per le quali cose fu elli guardato da Dio, dalla sua infanzia sino allo ultimo punto, quanto all’anima sua. E così per li buoni insegnamenti di sua Madre, la quale ben l’insegnò a Dio credere, temere, ed amare in giovinezza, egli ha dippoi bene e santamente vissuto secondo Dio. Sua Madre gli attrasse tutte genti di religione e gli faceva udire nelle Domeniche e Feste, Sermoni riferenti la santa parola di Dio. Donde più volte rammentò che sua Madre gli aveva spesso ripetuto che ella amerebbe meglio ch’e’ fusse morto ch’egli avesse commesso un sol peccato mortale.

E ben gli fu bisogno che di sua giovine età Dio l’aiutasse, perchè sua madre era d’Ispagna, paese

  1. Il primo giorno di Decembre del 1226, non avendo anche compito 12 anni, e ciò per la morte avvenuta in quell’anno di suo padre Luigi VIII figlio di Filippo l’Augusto.