Pagina:De Lorenzo - Sciotel - Vicende della colonia del Padre Stella e progetto per restaurarla, Napoli 1887.pdf/78

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dasse colà che per proprie faccende, e non per rappresentare la nostra nazione.

Avendo io pubblicato, non è guari, una piccola memoria relativamente all’attuale posizione della Colonia italiana in Egitto, e dimostrato coi fatti come gl’interessi di essa trovinsi malamente tutelati, mi era riservato, in seguito alle notizie di qualche giornale, di protestare energicamente circa la riconferma del signor de Martino al posto di Console Generale.

Mi fo dunque a sperare con lei, stimatissimo signor Direttore, che il de Martino non vada in Egitto che per più presto ritornarsene. E questa speranza non può non andare condivisa da ogni animo patriottico capace di comprendere quanta difficile si renderebbe in Egitto la situazione d’una numerosa colonia, abbandonata di bel nuovo all’alta protezione di un prototipo Console, tutelare dei suoi più sani interessi.

Nelle attuali circostanze fa mestieri di mezzi radicali, poichè il transigere, su non lievi mancanze, sarebbe deprimere il credito delle nostre istituzioni in Egitto, sarebbe un irridersi, da parte del nostro governo, delle vigenti leggi costituzionali.

Ringraziandola dell’ospitalità concessami, la prego di aggradire l’espressione della mia più alta stima

Francesco De Lorenzo.»