Pagina:De Marchi - Demetrio Pianelli, 1915.djvu/14

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segna? Saranno dieci o dodici mila lire in tutto.

— Se lei si fida di me, per conto mio non ho bisogno di consegna, — soggiunse il cassiere aggiunto, tutto commosso e premuroso.

— Mi fa una carità. Tenga conto del movimento di cassa e basta.

— Si fidi di me: vada, non perda tempo, — disse premurosamente il Pianelli, confrontando il suo orologio con quello elettrico del cortile.

— Se c’è bisogno, mi telegrafi.

— Si faccia animo; fin che c’è vita, c’è speranza.

— Grazie, — balbettò il Martini.

Strinse la mano al Pianelli, sforzandosi di ingoiare le sue lagrime e se ne andò.

— Povero diavolo! — mormorò l’altro, tornando al suo posto. — Se c’è un galantuomo, gli càpitano tutte.


*


Era il giovedì grasso.

Cesarino Pianelli, detto anche lord Cosmetico, cassiere aggiunto alla Posta, si ricordò che per le due e mezzo aveva dato convegno al Pardi, al Caffè Carini, e cercò di sbrigare