Pagina:De Marchi - Demetrio Pianelli, 1915.djvu/32

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diosi, che odiavano in lui l’uomo di spirito, l’uomo sarcastico, il talento superiore e perfino il marito d’una delle più belle donne di Milano. Colla fantasia suscettibile degli orgogliosi egli credeva veramente a una segreta persecuzione di tutti quanti contro di lui, e poichè non c’era per il momento altro rimedio....


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Appoggiò la fronte ardente alla parete d’una delle casse, e stette un momento a godere il senso di freschezza che usciva dal metallo e a respirare l’acre odore della vernice. Poi, come se due mani non sue oprassero per lui, aprì uno sportello e riempì il vano colla persona. Allineate in doppia fila erano le ciotolette di ferro con dentro i biglietti di vario colore: alcune erano piene d’oro, altre piene d’argento. Qui lo assalì un forte sentimento d’onestà, e ricuperando la padronanza di sè, crollò il capo come se dicesse: — Che diavolo! Non sei qui per rubare. — Prese il portafogli, levò un biglietto di visita, col suo nome stampato, vi scrisse colla matita: — Prelevate lire mille — , mise il biglietto in una ciotola al posto di due altri biglietti di cinquecento, che collocò nel portafogli. Chiuse senza furia, colla regolare pre-