Pagina:De Marchi - Demetrio Pianelli, 1915.djvu/493

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Palmira ne aveva fatta una delle sue, divenne smorta, balbettò qualche parola a fior di labbra, e finì col dire:

— Scusi, io non so proprio niente....

— Mi perdoni.... — disse il Pardi, allentando a poco a poco le braccia e chinando la testa sul petto, piegando il collo robusto e le larghe spalle al peso enorme che scendeva lentamente a comprimerlo. — Mi perdoni.... — balbettò.

Colla mano irritata tastò qua e là sul corpo, finchè trovò la tasca del fazzoletto, lo strappò fuori, lo strinse nel pugno come un cencio, lo compresse due volte nell’angolo degli occhi, schiacciandolo poi sulla bocca quasi per strozzarvi un grido, e, tirandosi ancora un passo indietro per lasciar passare Beatrice, tornò a dire:

— Mi scusi tanto....

Beatrice discese gli ultimi gradini, e nel passar davanti a quell’uomo, che pareva fulminato, lo guardò con un senso di sincera e paurosa compassione. Avrebbe voluto salvare Palmira o la buona fede di suo marito. Ma per la seconda volta in poche ore si vergognò della sua povertà di spirito. Si sentì incapace, troppo ignorante delle battaglie della vita. Fece un piccolo saluto colla testa, scappò più che non uscisse sulla strada, e col cuore pieno di dolori e di spaventi si mescolò