Pagina:De Marchi - Demetrio Pianelli, 1915.djvu/500

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al filo e alle matasse, alle continue seccaggini del mestiere, lottando colla mano stanca contro l’enorme concorrenza della novità, contro le esorbitanti pretese della mano d’opera, contro l’invasione dell’articolo forestiero; se Pardi si logorava l’anima e il corpo in un lavoro da bestia, alzandosi la mattina prima del sole, strozzando il boccone in gola come un manovale, mentre avrebbe potuto vivere modestamente del suo in campagna, o contentarsi di un mediocre guadagno; se Pardi faceva questi sacrifici, era per lei, per la sgualdrina, per la canagliaccia. Ah povero uomo! ah poveri morti!

La vista della signora Pianelli, che nel tornare dal cimitero passò davanti al caffè, lo scosse da queste mortali angoscie, si alzò, traversò la piazza, e come per forza di magìa si trovò a casa.

— È tornata lei? — chiese alla donna di servizio, che stava preparando i due posti della colazione sulla tavola.

— Non ancora.

— Non ti ha detto quando sarebbe tornata?

— No. Ma non l’aspetto prima di sera. Tornerà probabilmente in compagnia degli sposi.

Pardi mandò dalla gola un respiro rauco, che avrebbe potuto essere un ruggito umano: lanciò uno sguardo bieco sulla fantesca, che non si accorse di nulla, traversò il pianerot-