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— Eh! eh! si vedono di rado sulle nostre montagne di questi funghi.
— Questi sono i cappelli che portano i monsignori del duomo, quando vanno per strada Toledo.
— Don Antonio ha ereditato da qualche contessa sua penitente.
— Crescono le ulive d’oro sulle piante di Santafusca?
Don Antonio, rubicondo di confusione, si sforzava di ridere, lasciava ridere, ma non ebbe il coraggio di dire che l’aveva pigliato nella camera d’un penitente moribondo.
Un pretucolo più insistente degli altri lo tirò in disparte e gli disse:
— Quanto l’avete pagato?
Don Antonio si schermì un poco e, non volendo entrare in troppi discorsi, segnò tre volte cinque colla mano aperta. Non la disse colla bocca, ma fu una bugia, una bugia schietta da pigliare colle molle.
Tornando a casa coll’animo amareggiato, diceva strada facendo:
— Ecco, prete, chi è ladro è bugiardo. Si comincia a transigere colla pagliuzza e si finisce coll’inghiottire la trave. Non basta predicare la virtù per essere uomo virtuoso. Noi sappiamo sempre trovare un sofisma da mettere in bocca alla coscienza che abbaia.... Tu, vecchio peccatore, tenti troppo la pazienza di Dio.