Pagina:De Marchi - Il cappello del prete, 1918.djvu/293

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rete supporre che lo abbia ammazzato Salvatore. O per l’anima mia! io devo difendere la memoria di un uomo che mi ha portato sulle braccia, e, dovessi dar tutto il mio sangue, non permetterò mai che l’ombra del più piccolo sospetto funesti una tomba pura e modesta! Vigliacco è chi lo pensa, vigliacco chi lo dice. Perchè avete trovato il cappello nella sua stanza, voi correte a calunniare un poveretto morto che non può difendersi. E chi vi dice che il cappello non sia stato portato in camera di Salvatore dal suo cane?... Interrogato il cane non rispose, ha detto ironicamente il cavaliere Martellini; ma se quel cane parlasse, signori miei, vi direbbe, come ha detto a me, che il prete non fu gettato in mare, ma fu ammazzato dal cacciatore e sepolto da lui nella villa....

— Dal cacciatore? — soggiunse con voce rotta da un singulto il giudice, che si aggrappava ai bracci della poltrona quasi per resistere allo spavento di quella scena non mai veduta.

Gli altri ufficiali, l’usciere, don Ciccio, irrigiditi da quello spettacolo, non davano quasi più segno di vita.

— Dal cacciatore, dall’anticristo.... — gridò «u barone».

— Che.... che tirò il prete a Santafusca con un pretesto.... l’uccise e lo seppellì in giardino.... eh? eh? — Il giudice pareva che volesse arrampicarsi sullo schienale del seggiolone.

— Non in giardino, — esclamò «u barone» ri-