Pagina:De Mauri, L'amatore di oggetti d'arte e di curiosità.djvu/979

Da Wikisource.

Trattazione 963


ce lo offre l’alto rilievo in cera colorata (m. 0.40 per 0.30), che è nel Museo Correr di Venezia, rappresentante una «battaglia di cavalieri Romani». I combattenti che impugnano armi d’acciaio, hanno vesti sapientemente ricoperte di lamine d’oro e d’argento. Capolavoro di pazienza e di abilità della seconda metà del secolo XVI.

I Tedeschi e gli Svizzeri tentano di emulare in questo stile gli Italiani, ma la verità nelle loro mani rimase falsata, materiale, brutale; diedero importanza agli splendori degli ornamenti a danno dell’interpretazione dei soggetti. L’occhio nostro rimane più abbagliato che soddisfatto da questi ritratti che recano capelli veri, e perle fine agli orecchi.

Né i Francesi rimasero estranei a questo movimento: e di quest’epoca il Museo Cluny possiede una serie di medaglioni in cera colorata acclusi in iscatole di cuoio lavorate a piccoli ferri, che possono dare una giusta idea di questo ramo d’arte in Francia a quel tempo, appartenendo essi alla seconda metà del secolo XVI.

I Secoli XVII e XVIII ebbero anch’essi i loro artisti in cera, continuando in modo speciale la tradizione dei ritratti del secolo precedente, e verso la fine del secolo XVIII si modellarono soggetti storici, mitologici di animali, ecc.: a questo periodo appunto appartengono certi piccoli ritratti e soggetti a forma di medaglioni, policromi gli uni, altri imitanti la terra cotta, su fondo di vetro color bianco latte, o di ardesia, che, a guisa di cammei, ordinariamente servivano come coperchio di tabacchiere.