Pagina:De Roberto - Al rombo del cannone, Milano, Treves, 1919.djvu/152

Da Wikisource.

Francesi; male, però, insufficientemente, nè alle ore nè dalle posizioni opportune. Tutto un corpo d’esercito si logora contro la bicocca di Hougoumont presidiata da neanche due migliaia di nemici, quando qualche batteria ne avrebbe avuto rapidamente ragione. Espugnata a costo di sacrifizii enormi, l’altra fattoria della Haye-Sainte è difesa da batterie di cui le batterie inglesi spengono i fuochi. Napoleone, ufficiale d’artiglieria, vincitore di cento battaglie grazie al sapientissimo impiego dell’artiglieria, non se ne serve per guadagnare l’ultima posta!

Distrazione? Inquietudine? Smarrimento? Impotenza? No: parossismo dell’orgoglio presuntuoso, ancora e sempre. "Che bisogno ha dei cannoni? Non c’è che lui, il suo pensiero, il suo sogno, la sua illusione...."


VI.

Ora, spinta a tal segno, la tesi del Lenient, in buona parte evidente e plausibile, non persuade più. Una presunzione che si astrae talmente dalla realtà potrebbe essere segno di quelle amnesie, di quelle aberrazioni, di quella involuzione e degenerazione mentale che l’autore nega risolutamente.

Piace rammentare che egli stesso ha scritt