Pagina:De Roberto - Al rombo del cannone, Milano, Treves, 1919.djvu/91

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italia e grecia nelle lettere di giorgio byron 79


Hoppner: «Non parlo di politica, perchè quest’argomento mi sembra disperato finchè si consentirà a coteste canaglie di tiranneggiare i popoli e di privarli dell’indipendenza». Il 26 dello stesso mese confessa allo Shelley che «quest’ultima disfatta degli Italiani mi ha totalmente deluso per molte ragioni generali e private».

Le ragioni generali consistettero nel suo fervore per la libertà, nella sete di giustizia, nella passione per tutte le nobili cause; le ragioni private furono il legame contratto con la Guiccioli, l’amicizia che lo stringeva ai parenti di lei e ad altre famiglie italiane; ma la delusione e la sfiducia che lo invadono hanno una causa più profonda: dipendono dallo stesso suo temperamento che dà subite ed alte vampe di entusiasmo troppo rapidamente ridotto in cenere, che lo rende incapace di proporzionare gli atti agli scopi ed i giudizii ai fatti, e che gli dètta sentenze scettiche e sarcasmi di discutibile gusto. Ecco: i moti italiani sono falliti a Napoli, a Palermo, in Piemonte, e la reazione trionfa: un altro che non fosse come lui tanto pronto alle speranze e alle disperazioni, troverebbe nello stesso abbattimento nuova forza e nuova fede: egli scrive lì per lì al Moore: «È impossibile che siate stato più disingannato di me, ed anche tanto ingannato», e soggiunge una volgarità che sarebbe imperdonabile, se