Pagina:De Roberto - Documenti Umani.djvu/268

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dove potevano essere scorti, e di trascinarlo verso lo chalet nascosto dietro la cinta delle araucarie e dei cedri del Libano. Lo chalet! l'angolo più remoto e silenzioso del parco! il paradiso terrestre! il luogo verso cui sempre volava il suo pensiero, sulle ali del desiderio! il testimonio di una felicità che egli aveva sperato inesauribile!... — Ma che cosa era dunque successo?... — Inginocchiata sul tappeto di stuoia, con le braccia distese verso di lui, ella balbettava disperatamente: È finita! È finita!... — Come? perchè? chi poteva avere la forza di opporsi al loro amore, di sciogliere i loro corpi da una stretta come quella che ora li avvinceva, faccia a faccia, tremanti, ansiosi, smarriti?... — Mio marito.... — Ebbene?... — Ha tutto scoperto.... — Non è che questo? — E parte, domani! gli ordini sono dati, tutto è disposto.... Egli torna in Bretagna, comprendi?... torna nelle lande delle Fayolles, a migliaia di leghe da qui... — Repentinamente, egli si era disciolto da quella stretta. — E tu lo segui? — O Roberto, che fare?... — Infatti!... — Ora egli passeggiava per la stanza, in preda ad una cupa concitazione; uno sgabellino di bambù lo fece inciampare; afferrarlo e spezzarlo fu tutt'uno. — O Roberto — supplicava lei, accasciandosi — dici tu come fare! Come resistere a quella