Pagina:De Roberto - Documenti Umani.djvu/345

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nell'attitudine di un prete dinanzi all'idolo! Quella bellezza pura, serena, intangibile e intatta! Io l'ho amata... Parlo con persone che intendono che cosa si racchiuda in questa parola: Amore; quali eterogenei elementi entrino a formarne il significato. Fra tutti i secreti moventi che esercitavano la loro azione su di me, la curiosità di leggere in fondo a quel cuore, di risolvere l'enimma di quegli sguardi di sfinge tranquilla e superba, non era il meno forte.... Ma io l'amavo con più semplicità; la desideravo, anima e corpo, e tanto più intensamente, tanto più dolorosamente, quanto più scoraggiante era la leggenda che correva su quella Groenlandia ghiacciata. Chi potea vantarsi di aver avuto con quella donna una conversazione intima, sulle cose del cuore e dell'anima? La sua intimità, io voleva conquistarla. Ciò che mi arrestava di più in lei, era la sua serenità divina, di creatura superiore, a cui gli omaggi, il culto, sono dovuti, naturalmente; che nulla può commuovere, che nulla può interessare, E la frase di Spinoza mi tornava alla memoria; «Chi ama Dio non può far nulla perchè Dio lo ami in ricambio...» Vi era in questa indifferenza dinanzi alle prove della mia più fervida adorazione, della mia devozione più umile, qualche cosa che feriva il mio amor proprio,