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documenti umani 13

dell’ideale, noi siamo tutti capaci; perchè vi sono dei momenti in cui tutta la nostra anima vibra come se fosse per spezzarsi, in cui soltanto l’inverisimile è vero; perchè, malgrado i nostri capelli bianchi, malgrado la severità dei nostri studii, noi piangiamo se una canzone echeggia da lontano, nell’ora del tramonto, e daremmo — che cosa? — per poter fare ancora della rettorica!...

Paolo Dinolfi guardò un momento negli occhi l’ingegnere Ferrieri.

— Lei può dunque garantirmi l’autenticità di questo documento?

— Ne dubitate ancora? Ma io non posso darvi che la mia parola! È un’antica storia, ignorata da tutti. La donna è morta, sono molti anni....

— E l’uomo? — interruppe l’altro.

— L’uomo, — rispose l’ingegnere, dopo un momento di esitazione — l’uomo che passava quella notte a scrivere la sua confessione, e che, all’alba, dopo aver baciato lievemente in fronte i suoi cari, usciva armato del suo revolver, ben deciso a farla finita appena avrebbe provveduto al recapito della sua lettera, l’uomo è qui, dinanzi a voi.... Oh, per carità, non sorridete; mi fate male!... Ascoltate; io vi dirò ancora qualcosa, da cui potrete argomentare la mia sincerità!... Non sapete dunque, caro