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stesso pensiero, vinti entrambi da uno smarrimento ineffabile, dal quale l’avvicinarsi più rapido della carrozza li trasse bruscamente...

Scorgendo dei sintomi di stanchezza nella signora d’Archenval, Rosalia di Verdara l’aveva fatta subito risalire in carrozza per raggiungere i due giovani lontani. Una sorda gelosia le era nata in cuore nel seguire le due figure di Massimiliana e di Ermanno procedenti l’uno a fianco dell’altra. Che cosa potevano dirsi? Se ella avesse potuto lasciar lì, in mezzo alla via, la viscontessa, raggiungerli senza esserne scorta e sorprendere le loro parole!... Era però arrivata abbastanza a tempo per notare quella confusione degli sguardi che segue un rapido scambio di pensieri come l’agitazione delle onde dopo un colpo di vento, per scorgere l’imbarazzo dei due giovani ancora sotto l’impressione della loro muta intelligenza.

Come la carrozza s’era fermata, Ermanno aveva aperto lo sportello, offrendo la mano nuda alla signorina di Charmory per aiutarla