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suasa che l’amore avrebbe finito per essere la salvezza di Massimiliana. Lo spettacolo dello strazio sofferto dalla giovanetta, sorpreso da lei il giorno della visita di Rosalia di Verdara, le era stato causa d’una commozione violenta, tradottasi nell’abbraccio doloroso e convulsivo che aveva dato a Massimiliana in presenza dell’amica; più tardi, la ripresa dei rapporti fra i due giovani, l’aria di calma diffusasi sulla fisonomia della nipote, le attenzioni delicate di cui Ermanno la faceva sempre oggetto, le avevano fatto sperare che quell’amore sarebbe riuscito a trionfare di tutti gli ostacoli, che per esso Massimiliana avrebbe visti compensati ed aboliti i suoi antichi dolori. Come dunque Ermanno, dopo essersi intrattenuto un poco con lei, le chiedeva il permesso di andare a salutare la signorina di Charmory ella aveva seguito il giovane con un lungo sguardo di compiacente fiducia.

Massimiliana, stretta la mano ad Ermanno, lo aveva presentato al militare, conoscendo la nazionalità del quale, il giovane aveva fatto