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mezzo alle figure vivaci dalle quali era circondata. Aveva un’aria disfatta, gli occhi accerchiati da un lividore e luccicanti, così che da più di una parte le avevano chiesto se si sentisse male. Aveva dovuto assicurare il contrario, subendo le attenzioni incresciose degli indifferenti; ed era rimasta grata in cuor suo a Rosalia di Verdara, che l’aveva salutata soltanto, passando nella stanza di toletta per accomodare la sua acconciatura. Dal salotto in cui la viscontessa d’Archenval, seduta, riceveva gl’inchini degli invitati, Massimiliana girava intorno gli sguardi, in cerca di qualcuno; e ad un tratto, inchiodatili ardentemente in un punto, le sue mani avevano preso a torcere convulsamente il suo fazzoletto di pizzo. Era Ermanno Raeli che, entrando, si era incontrato col duca e si era fermato un poco a parlare con lui... Gastone di Prècourt, più giovane che mai nell’accorta toletta, troneggiava in quell’ambiente suo proprio, con un’aria di soddisfazione felice diffusa nella fisonomia. Parlando con Ermanno, facendo allu-