Pagina:De Roberto - Gli amori.djvu/283

Da Wikisource.

«NESSUN MAGGIOR DOLORE...»


   Cara amica mia,

Oggi ho chiuso il mio grosso baule; domani, all’ultim’ora, farò le valige; indi: partenza! Riprendo il mio vagabondaggio primaverile ed estivo; non so ancora bene quale itinerario seguirò; ma è certo che, all’andata o al ritorno, passerò da lei.

Quantunque io stia per rivederla, un senso di malinconia mi occupa nell’atto di scriverle questa che è, per l’anno corrente, l’ultima mia lettera. Tutte le fini sono malinconiche, comprese quelle delle cose tristi. E quando penso che, nonostante le discordie e le liti, noi abbiamo ragionato intimamente, durante circa sei mesi, di ciò che tanto importa al cuore degli uomini; e che i nostri ragionamenti, senza farci mutare opinione, ci hanno fatto molto pensare e molto ricordare; e che pure pungendoci, noi abbiamo riso e ci siamo commossi ad un tempo, mi duole che la nostra corrispondenza abbia ora a mancare. Chi sa quando la