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140 il femminismo

della coppia umana: esso non cerca la soluzione nel celibato, vuole anzi l’amore libero.

IV.

I critici della presente legislazione dell’amore hanno buono in mano. Tanti sono gl’inconvenienti delle leggi e dei costumi, che non occorre rappresentarli: noi tutti, giovani e vecchi, uomini e donne, celibi e coniugati, ne conosciamo per prova i danni. Al giovane, cui non è offerto altro appagamento del bisogno d’amore se non l’amaro e velenoso piacere che si compra; alla moglie, che non può vivere insieme con chi non ama; alla sciagurata, che vive del mercato di sè stessa; agli amanti, cui i pregiudizî sociali vietano di unirsi agli adulteri, che debbono nascondere l’amor loro e tremare per la loro vita, lo stato presente non può piacere. Su questo punto tutti possono mettersi d’accordo. La quistione è un’altra, la quistione è questa: gl’inconvenienti lamentati sono eliminabili? Dipendono da un artifizio maligno che si può combattere, o da fatalità naturali contro le quali siamo impotenti?

I fautori dell’amore libero accusano la società. Tutto il danno viene da lei. Essa, badando agli interessi materiali, cupida soltanto di denaro, con-