con le scoperte, con i grandi sentimenti, con le
idee feconde: e noi daremmo i muscoli di cinquecento lavoratori
della terra, più quelli totalmente inutili di tutti gli uomini
sportivi, per la poderosa intelligenza di un Pasteur, di un
Ampère o di un Malebranche». Ma la quistione è appunto questa:
che il numero dei pensatori, o più semplicemente degli
individui pensanti, tende sempre a crescere; e se i Pasteur,
gli Ampère, i Malebranche sono rari, numerosissimi sono invece
gl’infelici che pagano col nervosismo, con la neurastenia, con
la rovina della salute, l’abuso delle facoltà intellettuali. «È
cosa evidentissima», dice il Payot, «che l’ufficio della forza
muscolare diminuisce di giorno in giorno, poichè l’intelligenza
la sostituisce con le forze incomparabilmente più potenti delle
macchine; e da un’altra parte la sorte degli uomini dotati di
muscoli possenti è di essere assimilati sempre più alle
macchine...». Ma, se l’ufficio della forza muscolare diminuisce
di giorno in giorno, diminuisce per conseguenza la stessa
forza: un organo non adoperato s’indebolisce, una forza non
esercitata si perde. E questo è il danno del quale siamo
spettatori: nelle vene della classe pensante e dirigente scorre
un sangue pallido; i suoi muscoli sono flaccidi, i suoi nervi
troppo impressionabili. Non è sempre vero, come affer-