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100 la messa di nozze

vederti.... Rimproverami, anche! — esclamò con più forza, vedendola accigliarsi. — I torti sono miei, anche! Io dovevo starmene tranquillo, dovevo sentirmi sicuro e felice, dopo averti vista laggiù, sulla banchina, tutta occupata di quell’uomo e dei vostri figli, senza un saluto, un cenno, uno sguardo per me; dopo essermi nascosto da voi, da te, come una spia, come un ladro! Non so, non so; senza l’amico che mi stava accanto, non so come, non so dove avrei trovato la forza di padroneggiarmi.

— Era Perez?

Non le rispose a voce, assentì con un breve moto del capo, incalzando:

— Mi passasti accanto, dinanzi al cancello, e non mi guardasti neppure; non t’accorgesti neppure allora di me che fremevo e spasimavo, tutta infervorata non so da che, non so perchè!

— Ti vidi.

— Che gli dicevi?

— Non mi rammento.

— Non ti rammenti! Ma mi rammento io, io che ti vidi sparire in quel carrozzone d’albergo, io che mi sentii a un tratto divenuto estraneo a te, solo, abbandonato, perduto,