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la messa di nozze 157

gnamento su voi, Perez, che gli siete tanto amico, che avete la sua confidenza.... Con noi è chiuso, irritabile a un grado che non posso dirvi.... Interrogatelo, diteci che ha, che cosa possiamo fare per lui; fate voi stesso qualche cosa per guarirlo, per divagarlo....

— Proverò, signora Laura; ma bisognerebbe aver tempo, e disgraziatamente i giorni della mia licenza sono contati.

— Già, dimenticavo che siete venuto per la cerimonia di domani, non per noi.... Siete molto più amico di quei signori che nostro!

L’espressione di fiduciosa preghiera, di cordiale abbandono che aveva animato il suo viso e la sua voce diede luogo, mentre ella proferiva queste ultime parole, a un senso di riserva, quasi di diffidenza.

— Amico no, davvero!... — protestò Perez.

— No?

— Conobbi la signora a Valsorrisa, due anni addietro, quando passammo la stagione lassù con Lodovico.

— Giovane? Bella? — domandò l’altra, a denti stretti.

— Ma come? Non la conosce?

— Io no.