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la messa di nozze 173

cuate, reggeva con ambe le mani un’anfora antica. Le forme disegnate sotto il peplo leggero erano quelle d’un adolescente, senza sesso, o piuttosto ambiguamente partecipe dei caratteri dei due sessi: un divino ermafrodito, agile e forte come un efebo, coi fianchi e il seno soavi d’una giovinetta canefora, il viso d’una bellezza ideale e propriamente oltreumana.

— Pare un Donatello, — disse il colonnello, rompendo il silenzio.

— Infatti! — rispose Perez, molto stupito d’udire un così sagace giudizio artistico in bocca ad un uomo d’arme piovuto dall’estrema Africa orrenda.

Il vecchio, con voce tremante di orgoglio e di tenerezza insieme, soggiunse:

— Il signor Lodovico aveva appena vent’anni quando la lavorò per la sua chiesa.... Questa è la chiesa del signor Bertini.... Qui son sepolti i suoi nonni, qui si sposarono i suoi genitori, qui fu tenuto a battesimo.... Me ne rammento come fosse ieri, e se ne rammenta Don Pietro.... Lì, dinanzi al fonte.... la sua sorellina e gli altri bambini che reggevano i ceri.... ed era buono anche nelle fasce, il nostro signor Lodovico....