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294 la bella morte

panchetta ad ogni colpo di remo. Si vedeva il giovane curvato verso gli uomini, incitarli con energici gesti del braccio, abbassarsi ad afferrare il timone, in prossimità della «Siracusa», per manovrare in modo che il battello restasse coperto dalla poppa della nave; ma allora Roccaforte, coi cenni, gli significò che non sperasse di rientrare inosservato, e perchè non s’arrampicasse da una delle scalette di combattimento, gli gettò una biscaglina.

Quando il giovane apparve dalla murata e la scavalcò, era rosso in viso, confuso ed ansante. Teneva nella sinistra un mazzolino di violette. Dovevano stargli molto a cuore se neanche la ginnastica necessaria per montar su lo aveva deciso a sbarazzarsene. Due file di marinai, con gli ufficiali alla testa, gli si aprivano dinanzi; in fondo stava il comandante, suo padre.

— Venga avanti, — disse questi, con le mani in tasca e guardandolo fiso.

Nascosti i fiori in una delle tasche del cappottino, Luigi Carleoni si avanzò; giunto a qualche passo dal padre si fermò sull’«attenti», portando la destra alla visiera.

— Ha sentito il segnale della partenza?