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la bella morte 299



III.


Le precauzioni non erano soverchie. Al largo il mare prendeva di fianco la «Siracusa»; il vento andava sempre più rinfrescando. Sospinti dalla libecciata i nuvoloni si rincorrevano, sovrapponevano i loro enormi profili, addensavano prima dell’ora le tenebre.

Prevedendo che si dovesse fra poco ballare, Roccaforte, direttore di mensa, andò a chiedere consiglio al secondo sull’opportunità di anticipare il pranzo. Barbarini approvò, e il giovane disse al maestro di casa:

— Fra un quarto d’ora farete battere la mensa.

Scese giù in quadrato per cambiarsi, e quando fu pronto picchiò all’uscio della cabina di Luigi.

— Avanti!

L’amico era intento a disfare il mazzolino delle violette ed a riporre i fiori sciolti dentro una busta grande e forte, una busta da fotografi, per ritratti.

— Non vieni a tavola?