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la messa di nozze 21


Bertini, consultato l’orologio, osservò, come parlando tra sè:

— Dovrebbe essere in vista.

L’uomo di guardia rispose:

— Sissignore. Già si scorge a occhio nudo. Guardi in direzione della punta di Platania.

Lo scultore si accostò alla ringhiera che correva lungo l’orlo della balza e vi si afferrò con tutt’e due le mani sprofondando lo sguardo nella direzione indicata. Perez guardò anch’egli verso quel punto, ma non distinse nulla. Ad occidente era tutto uno sfolgorio d’oro, nel cielo dove il sole rutilava, nel mare dove l’immensa scaglia del suo riflesso si stemperava tremolando.

— Lodovico! — gridò a un tratto Perez, riportando lo sguardo verso il compagno e vedendolo talmente piegato sulla ringhiera, che un altro poco e sarebbe precipitato nell’abisso. — Lodovico, bada!... Non facciamo scherzi!...

L’altro si ritrasse, guardando gli scogli della riva sottoposta, bruni e brulli a fiore delle acque smeraldine.

— Quanto sarà alto?... — disse. — Trenta metri?... Quaranta?... Temi che non sarebbe igienico tuffarsi in mare da qui?...