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304 la bella morte

— Avremo da stare allegri, doppiato il capo Corso! — esclamò ancora Roccaforte.

Non udendo il passo dell’amico dietro di sè, si fermò, rivoltandosi. Luigi, addossato alla paratia, guardava anch’egli il mare di poppa, fiso, come abbacinato.

— Vieni, o vuoi restar lì?

Dapprima il giovane non rispose, quasi non avesse udito, quasi porgendo l’orecchio a qualche suono lontano; poi disse:

— Il suo dolce paese di Toscana è laggiù, oltre quell’abisso.... Quando la rivedrò?...

Senza risposta, sapendo d’aver fatto a sè stesso la domanda, riprese:

— Senti, Marco.... Sai che penso?... Quando vedi un mare come questo, non pensi alla morte che ci sovrasta?

— Che ti salta, adesso?

— Questa potrebbe essere l’ultima nostra notte.... Ed io....

Si frugò con la destra nel petto, sotto la camicia, e trasse qualche cosa che, a distanza, nell’oscurità, Roccaforte non distinse. Vedutolo chinare il capo per baciare l’oggetto raccolto nel cavo delle due mani, gli si appressò, sentendo sciogliersi il ran-