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due anni d’intimità mi dimostrava che il suo modo di pensare e di sentire è delicato, gentile, squisito, che il suo ingegno è alto ed eletto, che la sua cultura è varia e profonda.

«E ora capisco che la quistione è un’altra: Luigi non aveva tanta paura che non mi paresse giovane abbastanza, quanto che non mi piacesse come persona, come viso.

«Ebbene, se certe volte io ho giudicato stupida l’abitudine di prendere queste note, e se certe altre invece l’ho approvata, oggi mi pare che sia stata proprio una fortuna averle scritte, poichè ho potuto convincere Luigi con quella famosa esitazione. E così avessi scritto bene tutta la mia precisa impressione di quella volta che, sfidando il babbo per chiasso, prese un fioretto dal trofeo d’armi e si mise in guardia! Stava così bene con l’arma lucente in mano, con gli sguardi lampeggianti come la spada, era così forte ed agile che mi parve veramente una figura balzata fuori da quei romanzi di Walter Scott che mi piacciono tanto. Non pensavo ancora di poterlo sposare, ma pensai benissimo che potevo essere la dama per la quale egli scendeva in campo. E se sapesse che piacere diverso, non ancora provato, quando mi mandò quel cartellino dove si diceva, per chiasso, Fornitore di Sua Grazia la marchesina Fiorenza! Su quel cartellino si trovavano insieme i nostri nomi, come sopra una partecipazione nuziale: era scritto! Nep-