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rammentate bene di tutto ciò che accadde fra voi dacchè la conosceste?

— Di tutto. Ogni sua parola è impressa indelebilmente nella mia memoria.

Nulla potrà mai cancellarne una sola.

— Che giorno la conosceste?

— Il 31 luglio dell’anno passato.

— Rammentate una data saliente nella storia della vostra amicizia?

Accadde tra voi qualcosa il 12 agosto?

Roberto Vérod si passò una mano sugli occhi prima di rispondere; poi disse, sommessamente:

— Sì. Fummo insieme, l’accompagnai sulla montagna.

— Che le diceste?

— Nulla. Altri erano con noi. Io parlai poco. Non le avrei detto nulla anche se fossimo stati soli. Non già che non provassi il bisogno di esprimere i miei sentimenti; ma le parole erano inadatte più che di consueto. Nel bosco della Comte, sotto la luce verde, fra le alte colonne degli alberi, ella mi pareva un prodigioso fiore animato; la sua bellezza fioriva come il fiore della vita. Il profumo dei ciclamini addolciva l’aria. Io ne colsi molti, molti, per lei; i fiori che coglievo sui vertici del monte, che le offrivo con mano tremante, potevano solo dire il mio pensiero. La sua cintura fu in breve tutta fiorita. Anche il riso fioriva nel suo sguardo....