Pagina:De Roberto - Spasimo.djvu/17

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il fatto 5

vestita da capo a piedi di nero. Se ne stava ritta ed immobile nell’angolo d’una finestra, con le braccia conserte, il capo chino, quasi neppur notando la curiosità della quale cominciava ad esser fatta segno. Nel cerchio dei più curiosi la baronessa di Börne, dama austriaca corta e grassa, sola del suo sesso accorsa alla villa, non la lasciava con gli occhi, pure incalzando di domande i servi che non sapevano che cosa rispondere e rivoltandosi con gli astanti per commentar l’accaduto.

— Povera donna! Povera amica!... — esclamava. — Ma perchè? Come mai?... E non ha scritto nulla? Non si è trovato un suo rigo?... Forse, cercando... È morta sul colpo? Soffriva, è vero; ma non tanto che non potesse resistere!... Era forte, era una donna molto forte, nonostante quella sua figura tenue e delicata... I dolori morali...

Con voce più bassa, dirigendo le parole a un giovane inglese dai baffi rossicci, gli occhi azzurri, la fronte nuda, soggiunse:

— Credete che fosse felice?

L’interrogato rispose con un gesto ambiguo, che poteva significare tanto consenso quanto dubbio o ignoranza.

— Quel povero principe!... — riprese allora la baronessa sogguardando continuamente la straniera. — È uno strazio vederlo soffrire così... Bisogne-