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non arrischiasti gran cosa! Te ne rimanesti al sicuro, mentre qui si moriva!...»

Come mai Zakunine si lasciava rimproverare così? I correligionarii lo accusavano a torto, oppure lo zelo di lui si era veramente intepidito? E in tal caso come e perchè l’ostinato ribelle aveva potuto distogliersi dallo scopo della sua vita?

Pensando che già una prima volta, all’inizio della sua amicizia per la contessa d’Arda, il principe aveva quasi tralasciato la propaganda; considerando che, prima ancora d’aver concepito l’ideale politico, il giovane era stato trasformato dall’amore della principessa Arkof, pareva al giudice di dover sospettare che ancora nell’amore fosse la ragione del nuovo mutamento. Era l’antica passione per la contessa improvvisamente ridestatasi, oppure qualche nuova avventura? A priori, il Ferpierre non poteva escludere che Zakunine avesse ripreso ad amare Fiorenza d’Arda, anche dopo averle inflitto tanti tormenti: in un’anima come la sua inclinata agli estremi, obbediente a contrarie sollecitazioni, questo rinnovamento sentimentale era possibile, specialmente dopo che la contessa amava il Vérod. Ma il contegno del principe, negli ultimi tempi, non era tale da far accogliere l’ipotesi. Se dalle dichiarazioni di Giulia Pico risultava che egli era diventato migliore per l’antica amante, risultava pure che aveva continuato a starsene lontano. Una visita di pochi giorni ogni due settimane od